L'ULTIMO ARTICOLO
di Gino di Caporiacco scritto per il Messaggero Veneto
ripubblicato giovedì 2 agosto 2001
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TRACCIATA UNA NUOVA VIA

   Puntuale come i temporali di fine primavera, tra San Giovanni e i Santi Pietro e Paolo, è scoppiata per l'ennesima volta la polemica sull'Osservatorio della lingua friulana (Olf), sui finanziamenti erogati a questo o a quello, sull'utilità di determinati "strumenti" per salvaguardare la lingua friulana.
   
Protagonisti che dovrebbero sostenersi a vicenda, Perché impegnati in una stessa battaglia di principi, si sono come al solito contrapposti, con grande gioia dei nemici della lingua e della cultura friulane, per questioni marginali sulle quali sarebbe il caso di passare sopra.
   Di diverso spessore l'atteggiamento assunto dal ricomparso Forum di Aquileia, la cui profumata di San Giovanni ha - così pare - dato fuoco alle micce.

   Questo sodalizio, che si proporrebbe di scrivere << una nuova carta delle autonomie >>, volando fior da fiore su tutta la complessa questione friulana, si occupa anche della Società filologica..

   Ora va premesso che chi scrive da molti anni non è socio di questo sodalizio, e quindi si sente svincolato da qualsiasi preconcetto, ritenendosi libero di esprimere un giudizio equilibrato, come sull'intera questione della lingua friulana in letteratura non avendo mai scritto una riga in marilenghe, in nessuna delle versioni accreditate.
    Il Forum di Aquileia versione Maurensig-Stroili si è augurato che i suoi <<pochi ma essenziali pensieri incontrassero anche il consenso della Società filologica friulana che, finalmente, si esprime con una nuova autorevole rappresentanza e con nuovi obiettivi >>.

   A parte il fatto che a noi sommessamente pare che il confronto tra la versione riveduta e corretta del Forum e la Sff sia simile a quello tra un pedalò e una portaerei (tanto per dare un dato, la Filologica ha oltre 4 mila iscritti; il Forum forse quelli che si possono contare sulle dita di una mano), colpisce quel "finalmente", avverbio sicuramente infelice e diciamo subito perché.
    Dopo una serie quasi ininterrotta di presidenti "politici" (nel primo periodo legati al partito fascista: nel dopoguerra alla Dc), la Filologica - con l'elezione del professor Manlio Michelutti, una decina di anni fa - imboccò effettivamente e davvero finalmente una nuova strada, fissandosi obiettivi di crescita e di apertura organizzativa e culturale, obiettivi puntualmente raggiunti e ben visibili.
    E' inutile ricordare che, pochi mesi fa, Michelutti è morto dopo una breve ma crudele malattia. sarebbe, se fosse vivo, sicuramente ancora presidente della Sff, e quindi quell'avverbio usato da Maurensig suona davvero persino offensivo per la sua memoria.
    E chi incarnerebbe la << nuova autorevole rappresentanza >>?
    Evidentemente, per Maurensig e soci (pochi) del rinnovellato Forum, il dottor Lorenzo Pelizzo, da poco nominato presidente, dal quale tutti dobbiamo attenderci la prova dell'autorevolezza che, se nel suo campo specifico - ovvero nel suo "mestiere" - è nota, tutta è da scoprire come reggitore di un'associazione sicuramente "complessa" e quindi difficile come la Filologica.
    Ma quali sarebbero i <<nuovi obiettivi >>? Non evidentemente quelli di Michelutti che, organizzando magistralmente l'ultimo congresso sociale a Klagenfurt (per la prima volta la Sff è uscita dai confini del Friuli), approvando i progetti di apertura culturale dei periodici della società (con pubblicazione di testi addirittura in 6 lingue), chiamando alla collaborazione anche vecchi soci che si erano persi per strada, ha effettivamente condotto la Filologica, sul campo a raggiungere nuovi, moderni, "rivoluzionari" obiettivi, facendola diventare un'associazione maggiormente integrata con la realtà friulana, più democratica e quindi più aperta a stimolanti esperienze.
    Abbiamo letto che il nuovo indirizzo sarebbe quello della managerialità, quasi che ci si debba staccare violentemente dal passato (caratterizzato da costante laboriosità, fedeltà agli impegni, perfino diligenza quotidiana del concorrere alla vita del sodalizio), per andare verso nuove prospettive imprenditoriali.

   Personalmente siamo usi attendere la prova di ciò che si reclamizza per nuovo, efficiente, magari globalizzante e globalizzato.
    Aspettiamo, dunque, prendendo invece atto che il Forum di Maurensig-Stroili ha aperto il credito nei confronti della nuova dirigenza, garantendole <<tutto il suo pieno appoggio e leale sostegno >>.
    Non è obiettivamente che si tratti di un grande ausilio su cui la dirigenza possa davvero contare molto, ma <<alc al è alc e nuje al è nuje>> (non so se ho rispettato la Koinè, ma devo ammettere che mi interessa poco), come dicevano i nostri vecchi che però anche aspettavano per fare i conti.

Gino di Caporiacco