Fuarce
Friûl contesta i moduli del
Censimento della popolazione
Fuarce Friûl prende atto con ” viva soddisfazione “ che quando non sono in palio sedie, incarichi politici o incarichi civili remunerati nessuno parla della questione della tutela del gruppo etnico-linguistico friulano. Tanto meno nell’ambito dei partiti che tra le loro file dicono di annoverare autonomisti. Infatti, nessuno di questi parla, tutti sono contenti del posto acquisito o dell’incarico, per cui è d’obbligo non sollevare problematiche che porterebbero alla luce le contraddizioni. Lo specchio si è rotto con la prova del censimento della popolazione, tra l’altro in questi giorni i moduli sono in distribuzione nelle nostre famiglie.
Sorpresa! Il friulano conta come il due di
coppe quando si gioca a briscola. E’ buono per raccogliere voti, è buono per
sbandierare la friulanità, è buono per chiedere contributi, è buono per
sagre. Ma quando si deve puntualizzare l’applicazione di una legge o su una
questione di principio: non vale la pena.Meglio eclissarsi o mimetizzarsi.
La direzione di Fuarce Friûl e in primis il
segretario politico Sergio Cragnolini sono furibondi per tre ordini di motivi:
1) Non è stata applicata la legge 482/1999, infatti i moduli non sono il lingua
friulana, mentre in questa stessa regione, vedasi province di Gorizia e Trieste,
i moduli sono anche in sloveno. Qui nasce un forte dubbio sull’esistenza e
applicazione della legge, oppure considerare Il friulano lingua minoritaria
riconosciuta si serie B a fronte di altre considerate di serie A;
2)
All’interno dello stampato in circolazione non esiste una voce sulla
“nazionalità”, ma astutamente hanno inserito solo la “cittadinanza”.
Qui l’Istat ha realizzato il modulo in modo artificioso onde
evitare l’emersione di nuovi sentimenti di appartenenza dei gruppi
etnico-linguistici esistenti in Italia. Infatti, ad esempio tutti i residenti in
Friuli saranno costretti a dichiararsi di “cittadinanza italiana ” perché
l’altra voce più corretta “nazionalità” non esiste; 3) Preoccupa il
perdurare del silenzio dei sedicenti autonomisti e della miriade di “clapis”,
queste ultime il più delle volte monocellulari create ad arte come appendici di
partiti statali sul territorio, al fine di mantenere una rete capillare di
militanti, utilizzando a propri interessi la sopramenzionata legge od ad altre
studiate ad hoc. Ora, tutti sono silenziosi perché attendono disposizioni da
Gemonio, da Arcore e da Roma prima di pronunciarsi.
Per questi motivi Fuarce Friûl protesta e
invita alla protesta i friulani e tutti coloro che si sentono tali e a dichiararsi
senza timori di “nazionalità friulana”, oppure a respingere totalmente i
moduli in lingua italiana o a riconsegnarli in bianco non rilasciando
dichiarazioni di alcun genere agli incolpevoli rilevatori del censimento.
Il
segretario politico di Fuarce Friûl
Sergio
Cragnolini