Autonomia e Sanità in Alto Friuli.

 

Il 13 scorso, in cronaca di Tolmezzo,”Attese fino a 16 mesi…”, era riportato il resoconto dell’interrogazione che il Consigliere Cortolezzis aveva presentato al Sindaco di quella Città, in merito alla tempistica operativa, per visite ed interventi, che si riscontrano nello stabilimento ospedaliero di Tolmezzo, dell’Ass.n.3. Vi erano riferite molte cose anche giuste, dette da Cortolezzis e dall’Assessore Cuder, per il Comune, riguardo ai dati statistici, alla qualità dei servizi erogati, ai loro punti di vista sulla Provincia e su Gemona. Ritornando ora su questi argomenti, da Gemona, parte più volte chiamata in causa, si nota che una cosa accomuna i due amministratori carnici: la ristretta visione politica usata nell’affrontare due aspetti fondamentali della convivenza nell’Alto Friuli, la Sanità e la futura Provincia. Cuder, parlando dell’Azienda sanitaria, ne ricordava i riconoscimenti in campo nazionale e diceva “Se i tempi d’attesa sono lunghi, vuol dire che c’è attrazione per il servizio migliore”. Ricordiamo a Cuder di non farci capire che se i tempi d’attesa, per certi servizi, fossero di 36 mesi e non dei 16 attuali, le cose andrebbero ancora meglio. E non solo perché l’Azienda, con Sede a Gemona, si troverebbe prima del tempo con metà fruitori! Riguardo al nuovo Ente locale, che piaccia o no, Gemona è indispensabile per dare completezza e senso politico (non solo curiale) alla nuova Provincia. Anche fuori Tolmezzo, ci sono convinti assertori dell’iniziativa. Costoro pensano che ci siano molti più motivi a favore, che contro tale prospettiva, certamente vantaggiosa per l’Alto Friuli, ove si comprenda almeno tutto il Gemonese. Altrimenti alla Carnia basteranno le attuali deleghe del Comprensorio. A questo punto, ci sembra opportuno, se non necessario, chiedere soprattutto ai “sorestants” carnici, che per questo scopo si pensa lavorino, e Cortolezzis ne rappresenta una certa mentalità, se sono veramente convinti della loro idea e come e con chi intendono realizzarla. Anche col Gemonese? Se così è, resta difficile capire come mai, a parte le carenze informative e formative, i Politici carnici, detentori d’ogni potere nell’area di riferimento, non hanno voluto o saputo affrontare da subito, prima di tutto, i grossi problemi di mentalità e di cultura che contrappongono l’area montana a quella pedemontana. Il resto sarebbe venuto da solo, escludendo sparate estemporanee e di comodo da parte di alcuno. L’attuale classe politica carnica dunque, in questo senso, ha le sue belle responsabilità politiche. Trovandosi, infatti, la Carnia, in un momento di particolare vantaggio contrattuale a livello non solo regionale, non ha saputo guardare lontano, nemmeno per se stessa. Il non aver aiutato “il Gemonese” a risolvere definitivamente i suoi problemi di ricostruzione fisica e di rinascita morale nel dopo sisma, ha fatto perdere all’Alto Friuli la storica occasione di compattarsi anche politicamente intorno a questi principi, quando istituzionalmente e geograficamente lo è già. Intanto, purtroppo, è cresciuta la distanza fra le aree contermini, ricche di caratteristiche e di valori diversi, che devono pensare ad integrarsi e non a distruggersi con una disastrosa contrapposizione. Le prossime consultazioni regionali risolveranno i problemi personali di poche persone, a danno di altre, non certo i problemi di questo composito ed articolato territorio. Arriverà presto il momento delle necessità e delle scarsità, allora sarà la politica con la forza delle idee a far diventare complementari Gemona, Tolmezzo e Tarvisio, sottraendole ai deleteri egoismi ed antagonismi. Le manifestazioni di piazza e le dichiarazioni estemporanee e di comodo, allontanano gli obiettivi ed incrinano anche i più semplici rapporti interpersonali sul territorio. Problemi importanti come l’Autonomia e la gestione della salute, devono maturare prima nelle coscienze, con la conoscenza e con la cultura, per poi manifestarsi nelle Istituzioni e nei fatti. Il risultato dovrebbe portarci a guardare insieme oltre il nostro orticello, verso l’Europa, nell’interesse di tutti. 

Gemona del Friuli, 14 maggio 2003.  

 

Pubblicato sul Messaggero Veneto del 20 maggio 2003

  

                                                                                      Claudio Sangoi

                                                                                  Consigliere Comunale Comune di Gemona del Friuli.