Dalla Posta dei lettori del Messaggero Veneto del 27 dicembre 2005

Autonomismo
Interpelliamo gli elettori

  Quando si dice il caso. Domenica scorsa avete pubblicato la lettera aperta del presidente Illy ai friulani. Lo stesso giorno il Messaggero Veneto conteneva "Regione guida", il periodico gratuito di informazione della amministrazione regionale. Nove pagine e mezzo dedicate a Trieste, città della scienza, una pagina e mezza dedicata a Udine, Carnia e Pordenone. Riguardo a Gorizia niente, a meno di non considerare l'intervista al professor Rubbia. Del resto questa è stata definita la città dell'integrazione che evidentemente non centra con innovazione. Insomma, almeno per lo spazio dedicato, un bollettino giuliano, con un rapido sguardo in casa dei vicini.

   Due giorni dopo vengono pubblicati i dati sulla qualità della vita in Italia. Prima Trieste, seconda Gorizia, Udine e Pordenone lontane. Queste ultime due sopravanzano Trieste solo nel lavoro, nella produzione del reddito e nelle esportazioni. E questo non è un caso, in Friuli si lavora sodo a Trieste si vive bene. Bravi e fortunati loro. Ma noi siamo solo sfortunati o ci è mancata e ci manca una classe dirigente capace di comprendere, innanzi tutto, e poi di perseguire un assetto e un modello di sviluppo confacenti al Friuli?

  Il presidente Illy, salvi i paletti costituzionali, ci manda a dire che ogni eventuale riconoscimento istituzionale per il Friuli deve essere richiesto dalla base. In buona sostanza egli, la sua maggioranza e qualche sostenitore esterno dicono: << Il Friuli non esiste, ci sono tre province friulane (forse o in parte) se vogliono queste possono coordinarsi e costituire un organismo interprovinciale >>.
   Siamo all'autodeterminazione, principio sacrosanto, democratico per definizione, ma assai poco osservato per la realizzazione degli assetti istituzionali e amministrativi.
    Ben venga la sua applicazione che, certo, non potrà essere selettiva ma universale, ovvero adottata per la definizione di tutti gli ambiti, dai comuni all'unione sovrannazionale (l'Ue à, al momento, l'unica che si sta realizzando per adesione volontaria dei vari membri) e quindi anche  per la riconferma o la modifica dell'assetto di Friuli Venezia Giulia.

   Coerente sarebbe dunque sentire gli elettori su un tema fondante come l'assetto istituzionale della regione e delle autonomie locali. Anche per non rischiare contraddizioni maggiori di quelle che si vorrebbero imputare agli autonomisti e di cui, per altro, la lettera di Illy, ancorché ben scritta, non è esente, tutt'altro.

Ubaldo Muzzati
Cordenons

 

nostro commento: perché non indire un Referendum per la costituzione della Regione Friuli ?